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Vita da sub: attenzione agli incontri pericolosi

Sott’acqua c’è un mondo meraviglioso tutto da scoprire. Meglio non avvicinarsi troppo però. Parola di Amico per la Pelle!


Che sogno fare un’immersione in mari ricchi di pesci e coralli colorati, o anche solo limitarsi a uno sguardo veloce alla flora e alla fauna sottomarina con maschera, pinne e boccaglio! Specie in un periodo così complicato, sarebbe davvero bello averne la possibilità…

Certo, non tutti hanno l’opportunità di nuotare nelle acque della magica barriera corallina. Poco male, poiché ogni mare ha le sue peculiarità e la sua vita che vale la pena esplorare e scoprire da vicino.

Vicino, sì, ma non eccessivamente! Perché sott’acqua esiste un delicato equilibrio che bisogna assolutamente rispettare. Per etica ambientalista e per sicurezza personale: nelle profondità è possibile fare incontri pericolosi ed è giusto sapere come comportarsi.

Un bravo sub sa che deve essere muoversi con grande senso di responsabilità, essendo un ospite privilegiato dell’oceano.

I pesci pericolosi

Possono essere giganti predatori o piccoli e velenosi in grado di pungere. I pesci pericolosi non si trovano solo nelle acque tropicali, ma persino nel Mediterraneo, quindi attenzione! Nelle nostre acque è possibile incontrare varie specie di squali, come la verdesca, lo squalo volpe, lo smeriglio e lo squalo bianco.

L’istinto dei più è quello di avvicinarsi, magari per una foto, o addirittura di toccarli. Questi predatori difficilmente attaccano l’uomo (in tutto il mondo si stimano meno di 100 casi l’anno), ma può capitare se si sentono in pericolo. Vietato dunque fare movimenti bruschi o cercare di risalire rapidamente a galla, piuttosto meglio fermarsi e lasciarli passare. È inoltre sconsigliato nuotare con un pesce arpionato attaccato alla cintura, poiché l’odore del sangue li può attirare.

Una cosa che non tutti sanno è che uno squalo può ferire semplicemente con il contatto, in quanto la sua pelle è ricoperta di piccole e affilate particelle di dentina. Pure una murena può mordere, per cui è giusto evitare di inseguirla o di infilare le mani in anfratti dove potrebbe essersi nascosta. Non è aggressiva, semplicemente si difende.

Ci sono poi altri pesci decisamente affascinanti che attirano l’incauto subacqueo nel tentativo di accarezzarli. È il caso del pesce scorpione, della razza, del pesce pietra e di quello chirurgo, così come dello scorfano rosso e della tracina, più comuni nei nostri mari. Sono dotati di aculei velenosi che possono arrecare un forte dolore e, talvolta, rischi seri per la salute. Se succede, è necessario uscire subito dall’acqua, pulire la ferita con acqua salata fredda e appena se ne ha l’occasione con acqua calda a 45-50°, mantenendo la parte in immersione per almeno un’ora. Se si sospetta sia un veleno molto tossico, il consiglio è di raggiungere immediatamente un punto di soccorso per ricevere tutte le cure del caso.

Attenzione anche alla flora marina e ai coralli

Gli aculei dei pesci hanno uno scopo difensivo e questa caratteristica è tipica anche di determinate piante marine urticanti. Un discorso particolare va fatto per i coralli: alcuni possiedono delle nematocisti (organi urticanti) in grado di iniettare potenti tossine dolorose se vengono toccati, altri sono molto taglienti.

Nonostante si sia rispettosi dell’ambiente marino, può capitare che un sub con scarsa capacità di galleggiare si appoggi a queste meravigliose strutture e si ferisca. Che fare in questi casi? Innanzitutto occorre disinfettare la ferita e applicare una medicazione quanto più confortevole possibile. In commercio esistono dei cerotti hi tech adesivi imbibiti di acido ialuronico, indicati per il trattamento di escoriazioni, abrasioni, piccoli tagli e scottature. Sono impermeabili, resistenti all’acqua e favoriscono la guarigione della pelle grazie alle proprietà benefiche della formulazione.

L’essere umano: l’incontro più pericoloso per gli abitanti del mondo marino

Toccare la flora e la fauna marina, volontariamente o meno, non è sicuro per il sub ma neppure per i pesci e i coralli. La maggior parte è ricoperta da uno strato di mucosa che li protegge dai batteri presenti nell’acqua. Ciò li tiene in vita, allontanando e distruggendo i parassiti o aiutandoli a combattere un’eventuale infezione. Se un sub li tocca con o senza guanti, seppur lievemente, può asportare parte di tale mucosa mettendoli in pericolo. I coralli per di più, se spezzati, impiegano tantissimo tempo a ricrescere e la loro costante asportazione – da parte di incivili turisti che desiderano un ricordo – può alla lunga portare a un’alterazione dell’equilibrio biologico della barriera corallina.
E mi raccomando mai offrire cibo a pesci, altrimenti si interrompono i comportamenti alimentari naturali!

Hai preso nota di tutti i suggerimenti per immergerti in totale sicurezza, per te e per l’ambiente circostante?