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Camminare sui carboni ardenti è veramente possibile?

Poteri paranormali o trucchi truffaldini: quale segreto permette di camminare sui carboni ardenti senza ustionarsi? Te lo sveliamo adesso… a patto che tu non ci provi!


Camminare sui carboni ardenti: lo avrai certamente visto fare in TV o durante un viaggio. E ti sarai domandato: ma come è possibile? Quale trucco avranno impiegato? Oppure: è possibile che la forza della mente riesca a bloccare a tal punto il dolore? E come la mettiamo con la pelle della pianta del piede che appare integra anziché ustionata?

Il firewalking o pirobazia (dal greco pyro – fuoco, e baino – cammino) ha origini antichissime. Alcuni documenti testimoniano come questa attività fosse praticata già 4000 anni fa, da numerose popolazioni di tutto il mondo, in riti propiziatori e di guarigione.

Oggi viene usata come tecnica per superare le proprie paure, in corsi altamente specializzati messi a punto da professionisti. Ma anche da finti maghi che millantano poteri paranormali o da chi vuole impropriamente dimostrare come, con la forza della mente e la meditazione, si possa superare il dolore dovuto al calore. Uso il termine “impropriamente” perché l’unico potere mentale che si ha in questi casi è quello di fare il primo passo sui carboni ardenti, ovvero vincere la paura dell’ustione.

Come Amico per la Pelle, oggi voglio condividere con te tutti i segreti di questa arte che mi ha svelato mio cognato Carlo, laureato in fisica. Non ci sono fenomeni paranormali o particolari forme di meditazione che permettano tutto ciò. Non servono neppure unguenti speciali e protettivi con cui trattare la pianta dei piedi. E’ solo una questione di termodinamica. In pratica tutti possono camminare sui carboni ardenti, fermo restando che il rischio di ustione c’è, e quindi è meglio evitare di provare!

Il segreto della pirobazia sta infatti nella capacità di conduzione del calore dei carboni ardenti. Un esempio per capire? Immagina un dolce in cottura nel forno a 180°.
Se provi a toccare la teglia o le pareti del forno ti scotti, e più mantieni la mano ferma (se ci riesci), maggiore sarà il grado di ustione.

Se invece fai passare la mano nel forno o tocchi il dolce, pur avendo la medesima temperatura della teglia, sentirai solo caldo. Questo perché i materiali sono diversi, e diversa è la loro capacità di “condurre”, ovvero trasferire il calore. La brace di legno su cui si cammina è un po’ come il dolce nel tuo forno: non è un buon conduttore e quindi non ustiona come la parete ferrosa dell’elettrodomestico. Senza contare che la cenere può lievemente attutire il contatto. Del resto, hai mai visto un fachiro – o sedicente tale – camminare a piedi nudi su una lastra di ferro incandescente, così come passeggia sui carboni ardenti? In quel caso anche se fosse un extraterrestre si scotterebbe!

Questo non significa che non sia pericoloso. La brace del legno raggiunge una temperatura di oltre 800° e – secondo quanto provato scientificamente con test di esperienze pratiche – la resistenza al calore è limitata: 3 passi veloci per ogni piede, ovvero 5-6 metri di seguito senza temporeggiare. Oltre ci si brucia. Se vedi qualcuno camminare anche 20 metri su un tappeto di brace c’è la probabilità che – per fare un po’ di spettacolo – abbia piazzato sul percorso delle aree di brace più fredda, anche carboni spenti e ricoperti di cenere. Non ci sono calli e duroni che proteggano!

Esistono poi altre situazioni per cui ci si può scottare comunque, anche se si è esperti. E’ quello che è capitato anche a Carlo. Nel documentare un test di questo tipo con un video, un piccolo tizzone di legno gli è rimasto attaccato alla pianta del piede e l’ha lievemente ustionata, nonostante avesse mantenuto il contatto con il calore per pochi secondi. Per fortuna si era premunito non solo con un catino d’acqua sempre a disposizione, ma con una pomata utile nel trattamento delle lesioni acute e croniche ad alto rischio infezione. Il prodotto utilizzato era a base di un’associazione di acido ialuronico 0,2% e sulfadiazina argentica 0,1%, agente antimicrobico. Quando di mezzo c’è una scottatura, del resto, con le infezioni non c’è da scherzare!

Un’altra cosa da notare: in genere le “passeggiate sulle braci” si fanno di notte. Questo perché la luce solare può nascondere la presenza di piccole fiamme che ustionerebbero solo avvicinandosi, a differenza del carbone ardente. Ulteriore rischio nascosto è quello della presenza di chiodini ed altro materiale ferroso nella legna da cui è tratta la brace. Questi materiali conducono ottimamente il calore e provocherebbero una seria scottatura.

Insomma, di paranormale nel camminare sui carboni ardenti c’è solo il coraggio di vincere la paura ancestrale del fuoco. Ma la brace, nella vita quotidiana, è meglio usarla solo per arrostire salsicce e verdure. Lasciamo la pirobazia ai professionisti, finti maghi, coach e trainer motivazionali… o insegnanti di fisica come il mio amico Carlo. Ok?